La morte della donna durante la gravidanza rappresenta un evento sentinella che rispecchia l’efficacia e l’appropriatezza dell’assistenza al percorso nascita e delle cure perinatali di un sistema sanitario. Nei paesi sviluppati si verifica meno di 1% dei casi al mondo e il rapporto di mortalità materna cioè il numero di morti materne in un determinato periodo ogni 100.000 nati vivi nello stesso periodo – è andato riducendosi negli anni.
Oggi, secondo i dati forniti dall’OMS, il numero di questi eventi si è quasi dimezzato negli ultimi 25 anni, passando dagli oltre 530mila del 1990 ai 300mila di quest’anno. È quanto rivela uno studio pubblicato oggi in un’edizione speciale del Bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e condotto da esperti in Messico e Stati Uniti che pero’ spiega come nel mondo, più di un quarto dei decessi materni è dovuto a cause indirette rispetto alla maternità (ad esempio diabete di tipo 2 e ipertensione), condizioni spesso preesistenti all’inizio della gravidanza.
“Per quanto riguarda il nostro paese – spiegano gli esperti – la riduzione drastica della mortalità materna è avvenuta anche in Italia, che si colloca nella top ten mondiale dei Paesi con i più bassi tassi di mortalità materna”.
Nei Paesi a medio-basso reddito, oggi il problema principale riguarda il rischio correlato alle cause indirette che rischiano di compromettere i recenti progressi compiuti per il miglioramento della sopravvivenza materna. “Per ridurre i decessi materni dovuti a cause indirette, gli specialisti in ostetricia e gli altri operatori sanitari che assistono le donne durante la gravidanza e il post partum devono essere formati per prendersi cura della salute della donna in modo olistico e non solo della sua gravidanza”, ha dichiarato all’Ansa Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale per la Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini presso l’OMS.
“La nuova Strategia Globale per la salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti (2016-2030) propone – prosegue Bustreo – ai governi alcune azioni chiave che è possibile intraprendere per porre fine a tutte le cause evitabili di mortalità materna”. (ANSA)