(DIRE) Roma, 15 nov. – “Il cambiamento climatico provochera’ ogni anno 250 mila morti in piu’ a causa di malaria e diarrea, stress da caldo e malnutrizione, soprattutto tra i bambini, le donne e tra la popolazione povera piu’ vulnerabile. Quasi 7 milioni di persone muoiono ogni anno a causa dell’inquinamento dell’aria, provocato soprattutto dall’insostenibilita’ del sistema dei trasporti e dalle fonti di energia domestica che contribuiscono, direttamente o indirettamente, al cambiamento climatico. Dell’insieme delle malattie trasmissibili e non trasmissibili come ictus, ischemie, diarrea e tumori, quasi un quarto e’ attribuibile a fattori di rischio ambientale modificabili”.
È l’allarme che lancia durante la Conferenza sul Clima di Marrakech (COP22) dalla candidata dall’Italia alla direzione generale dell’Organizzazione mondiale della sanita’ Flavia Bustreo, vice direttore generale Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini, che pero’ avverte: “Siamo ancora in tempo per mettere in pratica azioni concrete”. A essere particolarmente colpiti dai fattori ambientali e dagli effetti del cambiamento climatico “sono molto spesso i soggetti piu’ vulnerabili, inclusi donne e bambini”, dice Bustreo, “Un esempio di stretta correlazione tra il cambiamento dei vettori che trasmettono malattie infettive e la salute materna ed infantile, e” stata la recente epidemia Zika, molto probabilmente legata a un cambiamento climatico nei paesi. E ancora, le zanzare vettori di malaria oggi sopravvivono ad altezze sul livello del mare molto piu’ elevate rispetto a dieci anni fa, come gli altopiani dell’Etiopia e del Kenya, dove la malaria non era piu’ presente da molti anni”.
E nonostante siano sempre piu’ forti le prove degli effetti che i fattori di rischio ambientali hanno sulla salute, l’azione politica e gli investimenti necessari ad affrontare su larga scala queste sfide non sono ancora sufficienti. Nei paesi sviluppati solo il 3% degli investimenti sanitari e’ destinato alla prevenzione, contro il 97% speso per cure e trattamenti, con un conseguente aumento dei costi sanitari in tutto il mondo. “Siamo ancora in tempo per mettere in pratica azioni concrete”, continua la candidata dall’Italia alla direzione generale dell”Organizzazione mondiale della sanita’ Flavia Bustreo, vice direttore generale Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini. Con l”accordo di Parigi i Paesi si impegnano non solo in termini di strategie di mitigazione delle conseguenze dei cambiamenti climatici, ma anche di adattamento. “Questo comporta l’implementazione di piani che mirano anche a proteggere la salute dell”uomo da fenomeni legati ai cambiamento climatici quali inondazioni, siccita’, la degradazione delle acque, la sicurezza alimentare- dice Bustreo- impegna inoltre la comunita internazionale ad una attenzione ai paesi particolarmente vulnerabili ai rischi ambientali. Le stesse misure che sono necessarie per promuovere la sostenibilita’, come l”abbassamento delle emissioni di carbonio, ad esempio attraverso sistemi di trasporto piu’ sostenibili, l”utilizzo di fonti di energia piu’ pulite e una migliore gestione dei rischi ambientali, sarebbero notevolmente vantaggiose per la salute pubblica e contribuirebbero a ridurre ad esempio i piu’ di 6.5 milioni di morti attribuibili all’inquinamento atmosferico in tutto il mondo ogni anno”. (Com/Ran/Dire)