Una tessera sanitaria elettronica consegnata all’arrivo i Italia o in altri Paesi europei per garantire più tutela per la salute dei migranti e per le comunità che li ospitano.
Sono i punti di forza del progetto ‘Care’, guidato dal nostro Paese, attraverso l’Istituto nazionale per la salute, migrazione e povertà (Inmp), e che coinvolge 15 partner di 5 Stati europei (Italia, Grecia, Malta, Slovenia e Croazia).
Il programma, finanziato dalla Commissione europea prevede già agli inizi di agosto la consegna della card ai migranti nei punti di arrivo in Italia (Lampedusa e Trapani), in Grecia (Lesbo e Leros) e in Croazia.
“Il progetto – spiega all’Adnkronos Salute Gianfranco Costanzo, dell’Inmp, coordinatore del progetto Care- prevede diverse attività, partite in aprile. Tra cui la realizzazione, speriamo entro due mesi, del dispositivo che raccoglie i dati digitali sulla salute del migrante e che è stato sviluppato dal ministero della Salute e dalla croce Rossa. I dati potranno essere letti da altri medici, in caso di necessità, attraverso software attualmente in fase di produzione. Prevediamo di consegnare le prime card, che potrebbero essere in realtà anche dispositivi portatili diversi, come ad esempio pennette Usb, ai primi di agosto”.
Tra le novità anche la costituzione di team multidisciplinari all’interno degli hotspot che accolgono i migranti, per determinare l’età dei minori. Al momneto i minorenni rappresentano circa il 30% degli arrivi. Molti di loro non sono accompagnati e capire quanti anni hanno non è sempre facile. “Fino ad oggi – continua Costanzo – abbiamo utilizzato la radiografia del polso. Il nostro ministero della Salute ha messo a punto un metodo olistico multidisciplinare, approvato dalla Conferenza delle Regioni, che prevede una visita del pediatra auxologo e quella di un pediatra dell’età evolutiva. La loro valutazione incrociata, senza necessità di radiografie, permette una valutazione molto più precisa”, aggiunge il coordinatore sottolineando che il progetto complessivo “è stato sviluppato per la tutela della salute del migrante. Un’attività che, se efficace, ha come conseguenza anche una maggiore tutela della salute della comunità di accoglienza: a una persona più curata corrisponde una comunità più curata”, conclude Costanzo.
Fonte: ADNKRONOS
Foto in copertina: it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Triton