Medicina estetica sempre più in crescita.
I dati della survey che la Società Italiana di Medicina a Indirizzo Estetico Agorà-Amiest relativa ai primi quattro mesi del 2016 dimostrano che la medicina estetica continua la sua “inarrestabile” corsa e si conferma medicina di benessere e preventiva.
Alberto Massirone, presidente Agorà spiega che dopo un primo consulto, nel 90% dei casi i pazienti consolidano il trattamento proposto dal Medico Estetico, interessante inoltre il dato che indica la frequenza con cui i Medici intervistati hanno visto uno stesso paziente: si parla mediamente da 3 a 5 volte nel corso di questi primi mesi dell’anno (56%), ma è in crescita (18%) il numero di pazienti che si è recato dal Medico Estetico da 5 a 8 volte nel medesimo periodo, questo dato si confermerà nei prossimi aggiornamenti dell’Osservatorio nazionale della Medicina Estetica e indicherà un’ulteriore fidelizzazione tra medico estetico.
I primi dati dell’anno mostrano un settore che per l’87,0% degli intervistati è in crescita, con picchi di richieste in vista dell’estate (per il 31% degli intervistati è la stagione in cui si eseguono più trattamenti, in particolare quelli specifici per la cellulite e il grasso localizzato) con una clientela di età compresa per lo più tra i 36 e i 50 anni di età, rappresentata in prevalenza da soggetti di sesso femminile, ma con una percentuale di uomini in crescita.
Al primo posto si confermano i trattamenti che aiutano a contrastate l’invecchiamento cutaneo e a rendere armonico ed equilibrato il viso come filler riassorbibili a base di acido ialuronico (1° per numero di richieste) seguito dalla tossina botulinica e dalla rivitalizzazione cutanea, che rappresentano insieme il 50% delle richieste, seguiti dai peeling chimici e dai trattamenti non invasivi dell’adiposità localizzata. Per i trattamenti maschili, al primo posto troviamo le richieste di tossina botulinica, seguita da filler riassorbibili a base di acido ialuronico, rivitalizzazione cutanea, peeling chimico e trattamenti non invasivi dell’adiposità localizzata.
FONTE ANSA
