Quello del seno è il primo tipo di tumore per diffusione e mortalità nella popolazione femminile. Una diagnosi precoce è oggi sempre più frequente grazie ai programmi di screening effettuati con la mammografia nelle fasce di età raccomandate.
Lo screening per il cancro del seno, secondo le indicazioni del Ministero della salute italiano, si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e prevede l’esecuzione ogni due anni della mammografia. Da tempo si discute dell’opportunità di anticipare questi controlli, e in alcune regioni italiane i programmi di screening già coinvolgono le donne più giovani, in particolare quelle tra i 45 e i 49 anni, con una mammografia ogni anno.
Oggi però un nuovo studio, della University of Wisconsin-Madison pubblicato dalla rivista Annals of Internal Medicine, modifica i tempi in cui effettuare le mammografie di controllo. I ricercatori hanno infatti stabilito, dopo un’analisi dei dati disponibili sugli screening negli Usa, che le donne con un basso rischio di tumore al seno potrebbe essere sufficiente una mammografia di screening ogni tre anni, mentre per quelle con un tessuto mammario più denso e a rischio maggiore ne servirebbe una annuale.
Inoltre, per le donne nell’età compresa tra tra 50 e 74 anni senza particolari fattori di rischio, è consigliata una mammografia ogni tre anni. Ciò non aumenta la mortalità e riduce i falsi positivi. Al contrario quelle con un seno più denso e a più alto rischio che hanno fatto lo screening annuale hanno visto ridursi il rischio di morte. “I tumori al seno sono più difficili da trovare se il tessuto è denso -spiega in un editoriale di accompagnamento Christine Berg della Johns Hopkins University School of Medicine -, uno screening annuale è utile per valutare piccole variazioni”.
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