L’80% della popolazione adulta ne ha sofferto almeno una volta nella vita. Colpisce uomini e donne in egual modo ed e la causa piu’ comune di assenza dal lavoro: oltre tre quarti delle persone ne hanno sofferto negli ultimi 3 mesi.
È il mal di schiena, uno dei disturbi maggiormente diffusi. “Il dolore puo’ essere la conseguenza di un incidente o del trasporto di carichi pesanti oppure puo’ insorgere con gli anni, in seguito a cambiamenti della spina dorsale”, afferma Giovanni Frigerio medico anestesista, terapista del dolore e specialista del Barolat Neuromodulation Center di Appiano Gentile (Como) insieme con i colleghi Rodolfo Bucci di Torino e Claudio Reverberi di Carpi (Modena).
Di solito, il mal di schiena e’ acuto e puo’ durare da qualche giorno a qualche settimana, quindi si risolve in modo spontaneo senza lasciare conseguenze. “Spesso la causa e’ in parte meccanica, ossia deriva dal modo in cui i componenti (spina, vertebre, nervi) sono insieme e si muovono- spiega ancora Frigerio- Se il dolore pero’ si protrae oltre le 12 settimane si definisce cronico: si stima che circa il 20% di chi soffre di mal di schiena in forma acuta, in un anno sviluppi i sintomi di quello cronico. In qualche caso i trattamenti sono efficaci nel risolvere il mal di schiena cronico, in altri invece il dolore persiste dopo trattamenti medici,fisici e chirurgici.
In alcuni casi mal di schiena cronico associato a dolori agli arti inferiori sono una conseguenza indesiderata di interventi chirurgici sulla colonna vertebrale (Fbss)”. Dopo aver eseguito degli esami diagnostici per chiarirne la natura, escludendo quello oncologica, sono diversi i trattamenti per alleviarlo, che dipendono dalla storia clinica del paziente, dal tipo e dall”intensita” del dolore. Cosi” in un comunicato il Barolat Neuromodulation Institute Europe di Appiano Gentile (Como).
Ecco i rimedi piu’ comuni per il mal di schiena
1) Riposo. Qualche giorno di riposo puo’ consentire ai nervi e ai tessuti danneggiati di migliorare, ma non deve durare troppo altrimenti porta a un indebolimento dei muscoli. Chi non fa esercizio in modo regolare, tende a soffrire di mal di schiena piu’ a lungo.
2) Impacchi caldi e freddi. La terapia con il caldo e/o il freddo puo’ aiutare. Qualche paziente preferisce impacchi caldi, altri freddi: si possono anche usare in modo alternato.
3) Medicazioni. Molti trattamenti riducono l’infiammazione, che e’ causa di dolore, mentre altri inibiscono la trasmissione dei segnali di dolori al cervello.
4) Esercizi per il mal di schiena. L’esercizio fisico e’ un punto fondamentale. Bisogna seguire un programma di esercizi mirati e a difficolta’ progressiva, in modo da avere una spina dorsale piu’ forte e flessibile.
5) Attivita’ aerobiche a basso impatto. Oltre a esercizi specifici, si consigliano attivita’ a basso impatto come la camminata che aiuta a portare ossigeno nei tessuti morbidi della schiena. Anche nuotare o fare sport in acqua hanno lo stesso effetto.
6) Manipolazione chiropratica o osteopatica: aiuta le funzioni della spina dorsale contribuisce a far diminuire il dolore e l’infiammazione.
7) Iniezione di steroidei epidurali: portano gli steroidi direttamente nell’area dolorante riducendo I”infiammazione. Non curano il dolore, ma lo attenuano per un breve periodo,
8) Chirurgia per la schiena. Tranne che in alcune situazioni di urgenza, la chirurgia deve essere considerata come un’ultima alternativa, quando tutte le modalita’ terapeutiche sopra elencate si sono dimostrate inefficaci. Per le ernie discali con sciatica, viene di solito praticata una microdiscectomia con lo scopo di ridurre il dolore con il rilascio della pressione sulla radice dei nervi. Interventi di fissazione lombare per dolori di schiena in regione lombare raramente hanno dimostrato una buona efficacia.
9) La neurostimolazione. È un’eccellente e sicura alternativa in caso di dolore cronico, anche se poco conosciuta e praticata. Deve venire presa in considerazione solo dopo avere esaurito le modalita’ terapeutiche esposte, anche se non necessariamente deve seguire un intervento chirurgico sulla colonna vertebrale. Anzi, a volte, l’intervento di neurostimolazione puo’ essere indicato come alternativa piu’ efficace e meno invasiva dell”intervento chirurgico. “Dei piccoli elettrodi sono impiantati nella spina dorsale e sono attivati da un piccolo pacemaker impiantato sotto pelle. II segnale elettrico che raggiunge il midollo spinale cattura il segnale di dolore riducendolo a un livello tollerabile. Visto che l’elettricita’ e’ il modo naturale di funzionamento del sistema nervoso, la neurostimolazione non ha effetti negativi a lungo termine. Gli elettrodi possono essere impiantati sia nella spina dorsale, sia lungo le piccole terminazioni nervose nella zona dorsale e lombare, di solito nello strato sottocutaneo. I pazienti hanno un telecomando esterno, attraverso cui possono controllare il funzionamento del device, accenderlo, spegnerlo o mandare un segnale piu’ debole o piu’ forte. La neurostimolazione puo’ essere provata in modo temporaneo e il paziente puo’ decidere, in base al test, se proseguire o meno con l”impianto finale. Si puo’ portare per decenni senza avere effetti collaterali.
Nella mia esperienza, e’ efficace nel ridurre il mal di schiena e o delle gambe nel 70% dei pazienti impiantati. In molti casi e’ piu’ efficace della chirurgia sulla spina dorsale. Importante e’ pero che sia eseguita da professionisti ben formati: nel mio centro a Denver arrivano pazienti da tutti gli Stati Uniti e quasi la meta’ ha un impianto di elettrostimolazione eseguito in modo non corretto”, spiega Giancarlo Barolat, medico torinese che da 40 anni si occupa di alleviare il dolore non oncologico, che ha fondato il centro di Como e ha un centro a Denver, negli Stati Uniti.
Fonte: DIRE