Da tempo sappiamo che l’alimentazione è un fattore importante per la nostra salute, nel bene e nel male. La prescrizione di adeguate misure dietetiche è considerata oggi una parte integrante dell’atto clinico, come d’altra parte aveva sostenuto lo stesso padre della medicina Ippocrate. In particolare, una sana alimentazione può metterci il più possibile al riparto da malattie gastrointestinali.
Per questo, i gastroenterologi italiani dell’AIGO, Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri Italiani, riuniti nel loro corso annuale a Perugia, hanno deciso di sfatare alcuni miti e credenze popolari sul cibo ancora piuttosto diffuse.
«Oggi l’impegno dei medici che lavorano nella sanità pubblica è curare le persone nel miglior modo possibile, secondo le terapie e gli studi più aggiornati, con un occhio all’appropriatezza, ovvero all’efficienza e alla sostenibilità per il sistema sanitario – ha spiegato Gioacchino Leandro, direttore scientifico dell’Irccs Saverio De Bellis di Castellana Grotte a Bari e presidente di AIGO – L’aggiornamento costante è fondamentale come la corretta informazione al paziente. Per questo abbiamo voluto parlare delle false credenze sull’alimentazione».
Scorrete questa gallery per scoprire quali sono i falsi miti, spiegati dal dottor Gioacchino Leandro e dalla dottoressa Maria Cappello del Policlinico di Palermo e coordinatrice della Commissione Nutrizione di AIGO.
1) IL CAFFÈ FA MALE AL FEGATO
Non è vero. Un moderato consumo di 2 tazzine al giorno può dare benefici contro la steatosi epatica, malattia caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato, come dimostrano diversi studi pubblicati sulla rivista scientifica americana Hepatology.
2) IL THE VERDE È UN TOCCASANA
E’ vero che è antiossidante, ma bisogna fare attenzione, soprattutto quando lo si assume come ingrediente all’interno di prodotti e integratori, anche dimagranti, che contengono altre sostanze. Si sono registrati casi di insufficienza epatica determinati da estratti di the verde.
3) IL VINO MINACCIA IL FEGATO
L’alcol è certamente una sostanza tossica per l’organismo. Ma sono noti gli effetti benefici del vino sul fronte della prevenzione del rischio cardiovascolare. Uno studio apparso su Hepatology ha mostrato che un moderato consumo di vino ha anche un potere antiossidante sul fegato grazie al resveratrolo, sostanza contenuta nell’uva rossa.
4) LE ERBE FANNO BENE
Gli estratti di erbe contenuti negli integratori alimentari (ad esempio i “12 erbe”) possono aggravare i sintomi della sindrome del colon irritabile. Responsabile degli effetti “irritanti” è l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG), il composto polifenolico presente anche nel the verde, come evidenziano studi pubblicati sulla rivista scientifica americana Hepatology.
5) LA MODA DEL “SENZA GLUTINE”.
La maggior parte delle persone che segue una dieta senza glutine non è celiaca e non ha quindi un’intolleranza genetica a questa sostanza. Una moda alimentata anche dalla convinzione che una dieta povera dei carboidrati che contengono glutine sia dimagrante e salutare. Il rischio connesso a questa scelta è di ridurre il consumo di fibre contenute nei carboidrati, benefiche per la salute dell’intestino, e compensare la mancanza di pasta e pane con i grassi saturi.
6) UNA MELA AL GIORNO LEVA IL MEDICO DI TORNO
Mele e pere contengono zuccheri fermentabili che hanno effetti nocivi sulle persone che soffrono della sindrome del colon irritabile, come confermato anche da uno studio apparso su Gastroenterology. In questi casi è consigliabile un consumo molto ridotto di questi frutti.
7) QUALI SUCCHI DI FRUTTA?
Non sono tutti uguali e la differenza la fa il fruttosio, zucchero semplice che, se assunto con frequenza e abbondanza, ha l’effetto negativo di aumentare i grassi nel fegato. I succhi di frutta che ne sono ricchi vanno assunti con moderazione. Fa eccezione il succo di arance rosse che ha l’effetto invece di ridurre i grassi nel fegato.
8) LA DIETA MEDITERRANEA NON SBAGLIA MAI
L’unico mito inossidabile rimane la dieta mediterranea grazie al suo apporto equilibrato di carboidrati, verdura, pesce e carne e la ridotta presenza dei grassi. La salute dell’intestino ne beneficia grazie alle fibre presenti nella verdura.
FONTE LA STAMPA