La psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente dell’Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), sottolinea che non bisogna sottovalutare le conseguenze della paura che ha contagiato molti in questi giorni a causa del terremoto. In particolar modo i soggetti più a rischio sono i 40-45 enni, questa sensazione di allarme costante si potrebbe trasformare in attacchi di panico, perché a quell’età si ha il peso delle responsabilità familiari, quindi casa, figli spesso piccoli, genitori anziani. Chiunque può sviluppare crisi d’ansia che possono degenerare.
L’esperta, avverte che chi ha vissuto un’esperienza traumatica molto forte che lascia strascichi e che va affrontata, altrimenti il trauma può strutturare uno stato ansioso permanente. Non ci si deve isolare, ma è bene scambiare ciò che si è vissuto. La psicoterapeuta, aggiunge che già da subito ognuno può mettere in atto la strategia dell’agire: cercare di riprendere la routine facendo cose anche banali, purché siano consuete può essere utile ad affrontare la situazione e combattere il senso di impotenza che questa situazione ci porta a provare.
Nasce il vademecum dell’Associazione europea disturbi da attacchi di panico in quattro punti: respirare in maniera diaframmatica e profonda in modo da riuscire ad abbassare i livelli di adrenalina che il nostro cervello produce automaticamente in caso di pericolo percepito. Non esporsi costantemente a immagini televisive e notizie ansiogene. Una tecnica utile per sonni tranquilli è concentrarsi su un episodio bello della nostra vita e contare all’indietro da cento a zero. Per trasmettere tranquillità ai figli, i genitori è bene che raccontino favole che contemplino la terra che trema, e un lieto fine, cercando però sempre di trasmettere calma e gioco.
Di Carlotta Pasquali
FONTE ANSA