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Inquinamento: nel mondo oltre 12 milioni di morti ogni anno

Inquinamento: nel mondo oltre 12 milioni di morti ogni anno

Inquinamento: nel mondo oltre 12 milioni di morti ogni anno
| martedì 15 Marzo 2016

Nel mondo, ogni anno, sono oltre 12 milioni le persone che muoiono a causa dell’inquinamento ambientale: aria, acqua, suolo, esposizioni chimiche, cambiamenti climatici e radiazioni ultraviolette. Tra questi oltre 1 milione e mezzo di bambini.

Un decesso su 4 è determinato da fattori di rischio legati al luogo di lavoro o in cui si vive. Nella sola Europa, nel 2012, quasi un milione e mezzo di persone sono morte a causa dell’inquinamento. Morti correlate principalmente a malattie cardiovascolari (ictus e cardiopatie ischemiche), tumori e malattie respiratorie.

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Sono i dati allarmanti del Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sull’impatto dell’inquinamento ambientale, secondo cui questi elementi contribuiscono all’insorgenza di più di 100 malattie e danni alla salute. “Un ambiente sano è alla base di una popolazione sana – afferma all’Adnkronos – Flavia Bustreo, vicedirettore generale dell’Oms per la Salute della famiglia, delle donne e dei bambini – Se i Paesi non intraprendono al più presto azioni volte a ridurre l’inquinamento e migliorare le condizioni dell’ambiente in cui si vive e si lavora, in milioni continueranno ad ammalarsi e a morire prematuramente”. Il nuovo rapporto Oms, che arriva a 10 anni di distanza dalla prima edizione, delinea azioni concrete che i Paesi possono mettere in atto per invertire la tendenza al rialzo registrata in termini di malattie e morti legate all’inquinamento ambientale. Tra tutti i Paesi analizzati nello Studio dell’OMS, i più colpiti sono quelli del sud est asiatico e le regioni del Pacifico Occidentale. Sono Paesi in cui si è registrato il maggior numero di morti legate all’inquinamento.

Il vicedirettore generale dell’OMS inoltre sottolinea l’importanza di investire in strategie efficaci per ridurre i rischi ambientali nelle città, nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro. Azioni che inciderebbero significativamente sul numero crescente di malattie cardiovascolari, respiratorie e tumorali, riducendo al contempo i costi per il sistema sanitario.

Tra le azioni consigliate nel rapporto compaiono la riduzione dell’uso di combustibili solidi utilizzati in cucina e l’utilizzo di di tecnologie energetiche a bassa emissione di carbonio.

Anche la legislazione ha un ruolo chiave, come il miglioramento della circolazione nelle città e una buona pianificazione dell’assetto urbano, abbinati alla costruzione di abitazioni dotate di un efficiente sistema energetico. A Curitiba, nello Stato del Paranà in Brasile, ad esempio l’amministrazione ha fatto numerosi investimenti per rendere più vivibili i quartieri particolarmente disagiati, prevedendo il riciclo dei rifiuti, la creazione di spazi verdi e la costruzione di piste pedonali e ciclistiche.

“L’Italia – conclude Bustreo – ha giocato un ruolo chiave negli ultimi negoziati sul cambiamento climatico a Parigi alla fine del 2015 e possiede sia le conoscenze che le capacità tecnologiche per giocare un ruolo di leader nel combattere gli effetti dell’inquinamento ambientale sulla salute”.

Fonte: Adnkronos

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