Sono oltre 10 milioni le persone che in Europa sono positivi all’epatite B o C, ma la maggior parte dei quali senza saperlo. Sono oltre 57 mila le nuove diagnosi ogni anno. I numeri sono confermati dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc), alla vigilia della giornata mondiale dedicata alla malattia il 28 luglio.
“Elimination” è lo slogan che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) utilizzerà quest’anno fissando l’obiettivo che entro il 2030 l’epatite non sia più un problema di salute pubblica. In Europa però siamo ancora lontani da questi numeri. Nel 2014, ultimo anno di cui sono disponibili i dati, gli stati membri hanno riportato 22.442 casi di epatite B e 35.231 di C.
Se dal 2006 il tasso di epatite B acuta è dimezzato grazie ai vaccini, nello stesso periodo quello di HCV si è alzato di quasi il 30%.
“Per eliminare l’epatite virale in Europa dobbiamo lavorare insieme per aumentare le diagnosi e i trattamenti, oltre che migliorare i programmi di prevenzione – afferma Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc all’Ansa -. Allo stesso tempo dobbiamo migliorare i sistemi di sorveglianza, perchè i dati in molti paesi dell’Unione Europea sono insufficienti”.
Questo il problema in Europa. Secondo l’Oms, però, nel resto del mondo il dato è ancora più preoccupante. Solo una persona su 20 tra chi ha l’infezione ha fatto il test, e solo 1 su 100 è sotto terapia.
Fonte: Ansa