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Il gioco d’azzardo in Emilia Romagna vale 4,5 mld. Anche 1.300 persone in cura

Il gioco d’azzardo in Emilia Romagna vale 4,5 mld. Anche 1.300 persone in cura

Il gioco d’azzardo in Emilia Romagna vale 4,5 mld. Anche 1.300 persone in cura
| lunedì 13 Giugno 2016

Il gioco d’azzardo in Emilia-Romagna vale quasi 4,5 miliardi di euro e almeno 1.300 persone in cura per guarire dalla ludopatia.

Sono questi i dati principali emersi oggi nel corso di un convegno in Assemblea legislativa, a tre anni dall’entrata in vigore della legge regionale per il contrasto alla dipendenza da gioco. Nel 2015 in Emilia-Romagna sono stati curati 1.300 pazienti affetti da ludopatia nei 40 punti di accoglienza e trattamento aperti sul territorio regionale dalle varie Ausl.

I malati sono raddoppiati rispetto al 2011: erano 640. Secondo i dati dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, l’anno scorso in Emilia-Romagna erano attive 34.246 slot distribuite in 6.500 esercizi, a sui si aggiungono 5.206 videolottery in 431 sale. In termini economici, il gioco d’azzardo in regione vale 4,4 miliardi di euro, con un trend in aumento nell’ultimo triennio, di cui 3,5 miliardi restituiti in vincite.

 By Raul654 at the English language Wikipedia, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10523119

Per i casi piu’ gravi di ludopatia, dal 2013 a Reggio Emilia e’ attiva la prima struttura residenziale in Italia, ”Pluto”, dove i pazienti possono accedere a in un trattamento piu’ intensivo per un periodo dai 15 giorni ai tre mesi: 100 i casi fin qui trattati. A maggio inoltre e’ stata inaugurata una nuova struttura a Marano sul Panaro, in provincia di Modena, in collaborazione con l’associazione Papa Giovanni XXIII e il Lag di Vignola, che potra’ accogliere fino a 15 pazienti in soggiorno terapeutico residenziale.

“Intendiamo avviare una riflessione sulle misure attuate in Emilia-Romagna fino ad oggi- annuncia Giuseppe Paruolo, presidente della commissione Legalita’ della Regione- e mettere a fuoco alcune esperienze virtuose messe in campo da Ausl, enti locali e associazioni nella prevenzione e nel fornire assistenza e cura ai giocatori compulsivi”.

Secondo Paruolo, dunque, “si puo’ ragionare” su una “revisione dell’attuale norma regionale” contro il gioco d’azzardo. E ricorda ad esempio le due risoluzioni approvate in Assemblea legislativa che sollecitano incentivi agli esercenti che rinunciano alle slot e limiti di distanza delle sale slot dai luoghi sensibili come le scuole. “Uno degli obiettivi deve essere quello di avere politiche univoche su area vasta”, sostiene Emilia Muratori, sindaco di Marano sul Panaro, mentre Mattia Monduzzi del Comune di Vignola sottolinea le “difficolta’ dei Comuni, a cui competono controlli urbanistici vanificati pero’ da norme nazionali”.

Da quest’anno, riferisce poi Vincenzo Capriotti, referente per Bologna e ”Emilia-Romagna della rete SlotMob, “ogni 7 maggio sara’ la giornata nazionale noSlot” e ad oggi sono gia’ una sessantina gli eventi promossi. A livello nazionale, inoltre, e’ stato promosso un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per togliere il settore dell’azzardo legale alle concessionarie private. “Serve un lavoro di squadra che coinvolga le istituzioni, le forze politiche, il mondo della scuola, la famiglia e i movimenti”, sostiene Manuela Rontini, presidente della commissione Territorio che sara’ coinvolta nella revisione della legge regionale sulle distanze delle sale giochi dai luoghi sensibili. (San/ Dire)

Foto in copertina: By Raul654 at the English language Wikipedia, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10523119

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