Vola il biologico in Emilia-Romagna. Complessivamente, le imprese (di produzione e trasformazione) sono 4.772, in aumento del 14,6% rispetto alla fine del 2015 e del 23,1% sul 2014. Lo dicono i dati elaborati dalla Regione e aggiornati a maggio 2016 e i numeri, aggiunge sempre viale Aldo Moro, testimoniano “un risultato frutto anche del successo del primo bando sul bio del Psr 2014-2020, cui hanno risposto oltre 1.900 aziende per una superficie complessiva di circa 50.000 ettari, di cui oltre 13.000 legati alla zootecnica”. Di fronte al boom di domande, la Regione ha deciso di rispondere a tutte, stanziando altri 17 milioni di euro da qui al 2020 (oltre 3,3 milioni di euro all’anno in più per cinque anni), attraverso un meccanismo di anticipazione dei finanziamenti che verranno reintegrati interamente nell’arco del quinquennio, senza penalizzare altri interventi del Psr.
“E’ una scelta forte a favore di un‘agricoltura di qualità e amica dell’ambiente- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli– che abbiamo adottato a maggio dopo esserci confrontati con la Consulta agricola regionale. La domanda di prodotti bio continua a crescere, nonostante la stagnazione dei consumi. Per una regione come l’Emilia-Romagna si tratta di una opportunità importante -posizionarsi in una fascia alta di mercato, puntando su prodotti a maggior valore aggiunto, che garantiscono un prezzo remunerativo agli agricoltori- che abbiamo voluto cogliere”. Intanto, in soli cinque mesi, le aziende agricole bio sono passate da 3.212 a 3.786 (il 4,16% delle aziende agricole presenti in Emilia-Romagna), un +17,9%. Rispetto al 2014 la crescita è del 25,8%.
A maggio 2016 le superfici coltivate con il metodo biologico superano i 114.000 ettari (+20,4% rispetto al 2015, +28,5% sul 2014): quasi l’11% dell’intera superficie agricola regionale e le aziende agricole bio sono più grandi di quelle tradizionali con una dimensione media di oltre 30 ettari contro i 14,5 della media regionale (dati censimento 2010). In crescita anche le aziende di trasformazione (che non hanno usufruito dei contributi del Psr): a maggio le imprese che lavorano e commercializzano prodotti agricoli bio erano 986: +3,5% rispetto al 2015 e +13,7% sul 2014. L’agricoltura bio è poi in aumento in tutta la regione.
La provincia che ha registrato il picco di crescita maggiore è quella di Parma con 822 imprese (produttori e trasformatori), +30,6% rispetto a fine 2015 (+39% sul 2014). Seguono Forlì-Cesena con 729 aziende, +6,8% sule 2015 (+11,6% sul 2014); Bologna con 678, +27,7% sul 2015 (30,3% sul 2014); Modena con 617, +7,3% sul 2015 (+16,4% sul 2014).
Completano la classifica regionale: Reggio Emilia, che a maggio 2016 registrava 518 aziende di produzione e trasformazione, in crescita del 9% sul 2015 (+16,6% sul 2014), Piacenza con 482, +17,5% sul 2014 (+26,5 sul 2014); Ferrara con 336, +27,2% sul 2015 (+39% sul 2014); Ravenna con 322, +3,5% sul 2015 (+13,3 % sul 2014) e Rimini con 268, +7,2% sul 2015 (+14% sul 2014). La Regione registra un “grande incremento” anche per la zootecnia: dal 2011 al 2016 si è passati da 589 a 754 allevamenti in Emilia-Romagna, circa il 30% in più. Oggi Forlì-Cesena è la provincia con più aziende zootecniche bio (143), seguita da Parma (137), Piacenza (124), Bologna (115), Modena (79), Reggio Emilia (70), Rimini (50), Ravenna (23), Ferrara (13).
Forte del boom sul biologico, la Regione Regione Emilia-Romagna torna a Sana, la fiera internazionale del biologico in programma a Bologna dal 9 al 12 settembre, con uno spazio al padiglione 26 (stand C71). E con molte iniziative dedicate all’educazione alimentare, per conoscere i vantaggi di un’alimentazione bio o imparare a leggere correttamente le etichette sui prodotti acquistati. Diversi gli appuntamenti dedicati a illustrare il rapporto tra agricoltura, territorio e alimentazione, partendo da alcuni prodotti di eccellenza come il Parmigiano Reggiano. Sul fronte della solidarietà protagonista sarà AfricHand Proiect, un progetto Cefa-Granarolo in collaborazione con la Regione, per sviluppare la produzione di latte in Mozambico. In occasione del Sana la Regione parlerà anche di export: un tema centrale per i prodotti di qualità, bio in testa. Lo farà il 9 settembre con un seminario sul tema “L’agroalimentare dell’Emilia-Romagna tra barriere commerciali, Brexit e accordi internazionali” (viale della Fiera, 8 Sala 20 maggio 2012, dalle 14).
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