Le scuole stanno riaprendo un po’ in tutta Italia e, da qui in avanti, ogni genitore si preoccuperà che i propri figli vadano a letto a un orario adeguato. Ma bambini e ragazzini hanno abitudini corrette oppure la sera si dedicano a tutt’altro?
Le linee guida recentemente elaborate dall’American Academy of Sleep Medicine, basate su una rigida revisione della letteratura scientifica sull’argomento, raccomandano per i bambini dai 4 mesi a un anno 12-16 ore di sonno ogni giorno (sonnellini compresi dunque), per quelli nella fascia 1-2 anni 11-14 ore al dì, per quelli dai 3 ai 5 anni 10-13 ore al dì, per i bambini dai 6 ai 12 anni 9-12 ore per notte e per gli adolescenti 8-10 ore per notte.
FAR ADDORMENTARE I BAMBINI: UN LAVORO VERO E PROPRIO
Riuscire a far dormire i bambini così come raccomandato dalle linee guida, però, è un’impresa ardua: gli studi a disposizione suggeriscono che la fascia oraria più opportuna per mettere a letto i bambini è quella compresa fra le 19,30 e le 21,30. Oltre questi orari il bambino è troppo carico di adrenalina e troppo stanco per addormentarsi serenamente.
CREARE UN RITUALE PER LA BUONANOTTE
Ogni genitore dovrebbe adoperarsi per creare un rituale che induca il bambino al sonno: bisognerebbe farlo cenare, mettergli il pigiama, leggergli una favola e farlo addormentare.
Buona parte dei genitori però arrivano alla sera già molto stanchi. Sicché far fronte ai capricci dei bambini diventa difficile e spesso si cede, in nome di un po’ di tranquillità, alle loro richieste di vedere la tv, di continuare a giocare, magari con giochi elettronici.
LA TV IN CAMERA RITARDA IL SONNO
Studi scientifici hanno dimostrato che avere una Tv in camera da letto riduce di circa 31 minuti il sonno quotidiano dei bambini, come pure l’utilizzo di dispositivi elettronici in camera da letto come cellulari, smartphone, tablet ritardano l’addormentamento a causa della luce che emanano.
La tv ha un effetto ipnotico, per questo molti bambini si addormentano guardandola, ma è anche vero che l’esposizione alla luce della tv o dei dispositivi elettronici, riduce i livelli di melatonina, un ormone implicato nella durata e nella qualità del sonno. Secondo altri studi, infine, una visione della Tv troppo prolungata altera il normale funzionamento delle cellule del sistema immunitario rendendolo meno competente nel contrastare virus e batteri.
VIDEOGIOCHI: PEGGIO DELLA TV
Non bisognerebbe permettere ai bambini di giocare ai videogiochi nelle ore immediatamente precedenti il mettersi a letto perché i giochi, tengono molto alto il livello di guardia del bambino impedendone il rilassamento che deve precedere l’addormentamento.
«I videogiochi o l’uso interattivo del cellulare sono più dannosi della tv. Se è vero infatti, che guardare la tv per più di 2 ore alla sera riduce di circa 10 minuti la durata complessiva del sonno, l’utilizzo prolungato del videogioco, richiedendo un’attività visuo motoria, riduce la percentuale di sonno ad onde lente, stadi profondi 3 e 4, necessari all’apprendimento e alla memoria, oltre che alla secrezione dell’ormone della crescita.
«Giocare fino a tarda notte mantiene l’EEG ad una frequenza elevata, rendendo più difficile l’addormentamento. Un cartone animato noioso, con il volume basso e/o la musica rilassante può invece far addormentare il bambino, anche se non lo aiuta ad imparare ad addormentarsi da solo» spiega la professoressa Alice Mado Proverbio, docente di psicobiologia e psicologia fisiologica presso l’Università di Milano Bicocca.
SI’ A LATTE E LUCI SOFFUSE
Non cedere alle richieste dei piccoli, insomma, per quanto possano essere pressanti, ma reagire piuttosto insistendo per creare un rituale della buona notte, spegnere tutti i dispositivi elettronici, tv compresa, smorzare tutte le luci.
«Nelle 2 ore che precedono il sonno è bene evitare di “eccitare” il bambino con giochi troppo vivaci; leggere una bella favola mentre il bambino è nel suo letto è rasserenante e aiuta l’addormentamento e la qualità dei sogni» chiarisce il dottor Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Può essere una buona abitudine anche proporre un bel bicchiere di latte prima di dormire, che in virtù del contenuto in triptofano, un precursore della serotonina, favorisce il riposo notturno.
Il latte prima della nanna, però, va offerto con una certa cautela poiché può rappresentare un inutile surplus calorico, soprattutto in bambini che durante il pomeriggio si sono scarsamente dedicati all’attività fisica. Un conto è proporlo a un bambino che ha corso all’aria aperta per tutto il pomeriggio e magari si è arrampicato sugli alberi e un conto è darlo a un bambino che ha giocato fra tappeto e poltrona.
LEGGERE PRIMA DI ADDORMENTARSI: UN’OTTIMA ABITUDINE
Quando si hanno bambini abbastanza grandi, infine, può essere utile spiegare che non dormire a sufficienza di notte può essere motivo di distrazione, scarsa capacità di apprendimento e attenzione a scuola, con ripercussioni negative sul rendimento scolastico e nel rapporto con gli altri. «Educare i bambini a leggere prima di dormire è una sana abitudine che in genere persiste anche in età adulta» conclude il dottor Villani.