Superare i propri limiti, provare ad “andare più veloce del vento”. Oxana Corso, velocista di San Pietroburgo e italiana d’adozione, per la serie ‘A World of Athletics’ si racconta a abilitychannel.tv alla vigilia deiCampionati Europei di Atletica Paralimpica di Grosseto, ultima manifestazione valida per la conquista di un posto ai Giochi Paralimpici di Rio. La competizione continentale si terrà a Grosseto dal 10 al 16 giugno prossimi. L’atletica, oramai, è “parte integrante della mia vita. Ogni tanto, sembra strano, però, penso che un’Oxana senza la parte d’atleta, non esisterebbe. Un’Oxana persona, senza l’atletica, non sarebbe Oxana- racconta la sprinter T35- Perchè, andare più veloce del vento, è una cosa che mi affascina, cercare di superare i miei limiti, e cercare di andare il più lontano possibile, e l’atletica, su questo, è il mio sport”.
L’agitazione “è quella che provo ogni sera prima della gara, l’agitazione per un esame, ma il momento in cui mi sento più sotto pressione, è sicuramente la gara- dice ancora- perché per il resto, lo sport mi ha insegnato a cercare di sfruttare quel minimo di agitazione per andare oltre i miei limiti”. Da venerdì 10, quindi, sarà in corsa anche lei per una medaglia, traguardo che rappresenta “i sacrifici, il voler battere se stessi, rappresenta il voler dare una gioia alla Nazione, il voler dare la gioia alla famiglia, il cercare di andare contro i pregiudizi delle persone, la medaglia è tanti aspetti, tante cose, e ogni volta che ne vinco una, è sempre un’emozione unica”. Farcela, sarebbe un riscatto rispetto a un 2014 che “è stato un anno abbastanza brutto per me, per, diciamo, una specie d’infortunio, che si è risolto per il meglio, fortunatamente, che è stato dovuto ad una mononucleosi, c’ho avuto molti problemi, sia a livello psicologico che a livello fisico, e diciamo, che dopo il 2014, cambiando allenatore, e cambiando situazioni, sono riuscita, diciamo a rinascere dalle mie ceneri”. (DIRE)