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Esperienze traumatiche.’Ferite’ psichiche anche nel grembo materno

Esperienze traumatiche.’Ferite’ psichiche anche nel grembo materno

Esperienze traumatiche.’Ferite’ psichiche anche nel grembo materno
| giovedì 15 Dicembre 2016

Le esperienze traumatiche, anche subito dopo la nascita o addirittura nel grembo materno, possono avere un seguito anche a lungo termine sul bambino, con esiti quali la comparsa di disturbi psichiatrici, vulnerabilita’ alla dipendenza da sostanze (droghe o alcolici), e altri problemi di salute.

Studi volti a dipanare i misteriosi legami tra ”traumi antichi” e ”ferite” psichiche e fisiche in eta’ adulte sono al centro del 3° Congresso Nazionale della Societa’ Italiana di Psicotraumatologia e Gestione dello Stress dal titolo “Esperienze Traumatiche e Disturbi Psichiatrici”, che si svolge oggi, giovedi’ 15 dicembre, presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.

La conferenza, spiega il professor Luigi Janiri, Direttore della Scuola di Specializzazione di Psichiatria dell’Universita’ Cattolica e Direttore dell’Uoc di Psichiatria- Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli- e’ l’occasione per presentare le ultime scoperte sulle conseguenze a lungo termine di diverse esperienze traumatiche vissute in eta’ precoce o addirittura nel grembo materno o subito dopo la nascita. Infatti, spiega il professor Janiri, “la possibilita’ di ritrovare, nei disturbi psichiatrici, antecedenti anamnestici di tipo traumatico, e’ emersa in numerose evidenze sia di tipo epidemiologico sia clinico, anche in rapporto alle patologie psichiatriche emergenti (dipendenze comportamentali)”. Tanti sono pero’ gli aspetti ancora da chiarire, a cominciare dall’esistenza di un possibile rapporto di causalita’ diretta esistente fra il disturbo psichiatrico e l’evenienza di eventi traumatici, sia singoli che ripetuti. In secondo luogo andrebbe compreso, aggiunge lo psichiatra, il ruolo della ”resilienza”- fenomeno fondamentale nei processi adattativi dell”individuo. Inoltre andrebbero precisati tutti quegli aspetti correlabili sia alla resilienza che ai processi di memorizzazione delle esperienze del passato, in grado di precisare il percorso di consolidamento degli elementi traumatici. Cosi” in un comunicato il Policlinico Universitario A. Gemelli.

Tante le sessioni in cui e’ articolato il convegno: “ci stiamo concentrando sia sugli effetti a lungo termine che sugli effetti piu’ a medio e breve termine di esperienze traumatiche- spiega il porf. Janiri- come nel disturbo post-traumatico da stress (es. dopo un terremoto)”. La conferenza e’ occasione per presentare dati e progetti inediti, ad esempio alcuni dati originali sulla presenza del trauma infantile nella storia di soggetti che abusano di sostanze e/o alcolici. Infatti, frequentemente nei pazienti tossicodipendenti si ritrovano traumi infantili. In particolare “quelli che usano piu’ sostanze in concomitanza o in sequenza (poliabusatori, cio’ che e’ la regola nell’attuale quadro delle tossicodipendenze) presentano traumi infantili del tipo ”neglect” (trascuratezza fisica o emozionale) in misura significativamente maggiore di quelli che usano una sola sostanza o solo alcol”, aggiunge il professor Janiri.

Si affrontera’ anche il tema del trauma perinatale, un trauma fisico del bambino (ad es. applicazione di forcipe, parti difficoltosi, sofferenza fetale, ecc.) o psichico (in questo caso sofferto dalla madre o durante la gravidanza o nel puerperio) e che puo’ determinare o comunque rappresentare un fattore di vulnerabilita’ per disturbi psichiatrici non solo nell’infanzia (psicosi infantili e altri disturbi) ma anche nell’eta’ adulta (ad es. Schizofrenia). In questo ambito sara’ presentato lo stato dell’arte di un progetto targato Universita’ Cattolica (Psichiatria, Ostetricia, Pediatria, Neuropsichiatria Infantile) sull’effetto traumatico della depressione perinatale e genitoriale (madre e padre) sulla prole e sulle possibili strategie terapeutiche e preventive, continua il Policlinico Universitario A. Gemelli.

Il progetto prende in considerazione le frequenze di disturbi depressivi nella coppia genitoriale che sta per avere un figlio (quindi non solo depressione perinatale della madre, ma anche del padre) e attualmente si sta organizzando il follow up dei bambini che presentano un rischio (uno o entrambi i genitori depressi).

Nell’ambito del progetto si vedra’ pure se e in che modo il trattamento tempestivo delle forme depressive dei genitori con farmaci possa prevenire il trauma nel bambino. “Maternita’ e paternita’ possono essere vissute come esperienze traumatiche se la gravidanza, per vari motivi, e” percepita come un evento violento che mette in crisi l’ rganizzazione psichica di madri e padri- spiega il professor Lucio Rinaldi, Responsabile Aree Psicopatologia Perinatale, Infanzia, Adolescenza e Dca, Responsabile Day-Hospital di Psichiatria Fondazione Universitaria Policlinico Gemelli di Roma- Per questo abbiamo sviluppato un approccio nell’Ospedale che prevede ascolto, sostegno, assistenza, ricerca e che presuppone anche l”uso nelle madri di nuovi trattamenti (come ad esempio i nutraceutici) in alternativa o in associazione all”utilizzo degli psicofarmaci”.

Nel corso del convegno e’ previsto anche un Forum dal titolo ”Esperienze traumatiche e migranti”. “La comprensione degli aspetti sopra esposti permette, agli operatori della salute mentale (identificata in tutti i suoi aspetti) di elaborare percorsi di cura sempre piu’ sostenibili ed efficienti”, conclude il professor Janiri. (Comunicati/Dire) 12:11

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