Lontano dall’Italia sono diventati frequenti i focolai di febbre portati da zanzare che trasmettono virus come Zika o Dengue, non cosi’ diffusi fino a poco tempo fa.
Con l’estate alle porte, per prevenire il rischio, l’Emilia-Romagna alza la guardia. La Regione ha finanziato con 200.000 euro l’Ausl della Romagna per realizzare un progetto di sorveglianza sanitaria appunto sulle malattie trasmesse dalle zanzare, in particolare dei generi culex e aedes.
La Giunta Bonaccini ha approvato la delibera nella seduta di due settimane fa.
Gia’ una decina di anni fa, la Regione ha dato l’ok a un progetto medico-veterinario per il controllo delle malattie da vettore. In questi anni, del resto, l”Emilia-Romagna e’ stata colpita da grosse epidemie, come il focolaio di chikungunya in Romagna nel 2007 o i numerosi casi di west nile disease nella pianura emiliana tra il 2008 e il 2015. Il nuovo progetto dell’Ausl della Romagna ha l’obiettivo, in particolare, di arrivare a una rilevazione precoce della circolazione del virus West Nile- si legge nella delibera della Giunta regionale- al fine della gestione del rischio trasfusionale, in collaborazione con il Centro sangue regionale e nazionale”. Per farlo, saranno accesi tra l’altro i riflettori sulle stesse zanzare, con una vera e propria “sorveglianza entomologica”: saranno catturati esemplari adulti e studiate sia la biologia e sia le dinamiche delle popolazioni di insetti. Inoltre, si fara’ una “mappatura e georeferenziazione dei siti controllati”.
Coinvolgendo anche l’Istituto zooprofilattico di Lombardia ed Emilia-Romagna e il Centro agricoltura e ambiente “Nicoli”, l’Ausl della Romagna mettera’ insieme una “rete interdisciplinare medico-veterinaria-entomologica”, per ottenere “informazioni sulle popolazioni dei vettori potenziali e riconosciuti di agenti patogeni e, attraverso opportune indagini di laboratorio, sulla presenza di agenti patogeni nella popolazione dei vettori e degli animali domestici e selvatici, nonche’ in quella umana”.
Tra le altre cose, si terranno monitorati i “dati clinici ed epidemiologici sulle patologie umane e animali da arbovirus e Leishmania”. Inoltre, verra’ realizzata una campagna di comunicazione mirata per spiegare alle persone come proteggersi dalle punture e i rischi che si corrono. Previste anche iniziative di formazione rivolte agli operatori (clinici, di famiglia, operatori di Pronto soccorso e guardia medica), perché riconoscano precocemente i “sintomi tipici delle malattie da vettori, potenziali o presenti sul nostro territorio”. (San/ Dire)