Chi dorme “sano” lavora meglio: è questo il motto che ha convito i dirigenti della Aetna, compagnia assicurativa americana specializzata in polizze sanitarie. “Se sono in grado di dimostrare che dormono 7 ore o più per 20 notti – ha spiegato il Ceo Mark Bertolini durante il talk show ‘Squawk Box’ della Cnbc, illustrando la sua ricetta che ora rimbalza sui media internazionali – daremo loro 25 dollari in più a notte: fino a 500 dollari in più all’anno”.
Insonnia, riposo disturbato o troppo breve rappresentano un vero e proprio problema per le persone ed incide fortemente sulla qualità del lavoro svolto. C’è anche uno studio della Duke University, secondo cui nelle aziende che investono in programmi di benessere e consapevolezza, la produttività degli impiegati aumenta.
“Oggi si dorme un’ora in meno rispetto a 10 anni fa. Siamo a meno di 7 ore in media nella popolazione generale”, riferiva Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno dell’Irccs San Raffaele Turro di Milano e presidente dell’Associazione mondiale di medicina del sonno (Wasm), in un’intervista all’AdnKronos Salute in occasione del World Sleep Day del 18 marzo.
Sonnolenza diurna e ridotte capacità di concentrazione a casa, sul lavoro e al volante, ma anche stress, malattie cardiovascolari, metaboliche e dell’umore. Le minacce per chi ruba tempo ai sogni sono numerose, ammoniscono i medici, e correggere le cattive abitudini può contribuire a dribblarle. In termini di salute, insomma, dormire il ‘sonno del giusto’ paga anche se non si lavora per Mark Bertolini.
Fonte: Adnkronos