Molte pero’ tardano a parlarne al medico, e cercano informazioni online (DIRE – Notiziario settimanale Sanita’)
Roma, 26 ott. – Di dolore pelvico cronico- una patologia molto debilitante che puo’ limitare anche le piu’ semplici attivita’ quotidiane- in Italia sono in molte a soffrirne, ben una donna su quattro. “Secondo un’indagine promossa da Onda, per esplorare la conoscenza e la consapevolezza della malattia- spiega la presidente Francesca Merzagora- su un campione di 600 donne dai 18 ai 50 anni, il dolore pelvico impatta fortemente sin dall’inizio su molteplici dimensioni della vita quotidiana delle donne, come umore (48%) e intimita’ di coppia (48%).
Il dolore viene paragonato da chi ne soffre per lo piu’ alla puntura di tanti spilli (17%), a una coltellata (12%), a un martello che picchia (10%) o un fuoco che brucia dentro (10%). È considerato quindi come qualcosa di pervadente, che genera nervosismo, che intacca la felicita” della donna, la fa sentire a disagio, stanca e depressa. Nonostante questo la donna spesso tarda ad andare dal medico. Trascorrono infatti sette mesi tra la comparsa dei sintomi e il primo consulto”. Il primo medico interpellato e’ il medico di famiglia anche se il ginecologo rimane la figura di riferimento per questa malattia, consultato da 7 donne su 10. Degno di nota il fatto che il 46% ha dichiarato di aver consultato 2 figure mediche e il 30% di essere stata visitata da 3 o piu’ medici.
“Pur trattandosi di un fenomeno che, se trascurato, e’ in grado di portare a conseguenze anche gravi, la multifattorialita’ delle cause di questo disturbo- la pelvi accoglie non soltanto gli organi dell’apparato riproduttivo, ma anche urinario, gastroenterico, muscolo-scheletrico e nervoso- insieme a un ”percorso a ostacoli’ tra gli specialisti, generano importanti ritardi diagnostici. La diagnosi e’ in genere ”da esclusione”. Non sempre si riesce a identificare una causa vera e propria e spesso piu’ cause, anche di diversa competenza specialistica, interagiscono nell’insorgenza della sintomatologia dolorosa. Quando il dolore diventa cronico, si crea come un ”cortocircuito” a livello delle strutture nervose deputate alla sua elaborazione, responsabile dell”auto-mantenimento della sensazione dolorosa. Il dolore si trasforma cosi’ in vera e propria malattia, diventando un inseparabile compagno di viaggio pervasivo in tutti gli ambiti della vita: affettivo-familiare, socio-relazionale e lavorativo. Il dolore pelvico cronico oggi puo’ essere trattato con un insieme di terapie mediche e comportamentali di alto livello ottenendo un controllo efficace.
Il dolore peggiore e’ tuttavia quello di chi non viene capito nella sua sofferenza, ma ora qualcuno e’ in grado di ascoltare e ciascun paziente non e’ piu’ solo ma puo’ vincere e sorridere alla vita”, afferma Monica Sommariva, dirigente medico dell”Unita” Operativa di Urologia e Unita” Spinale dell”Ospedale G. Fornaroli di Magenta. I dati evidenziano inoltre come in generale internet rappresenti, sia per donne sane che affette dalla malattia, la prima fonte di informazione (40% circa). Ben nove donne che ne soffrono su 10 infatti esprimono il desiderio di avere maggiore informazione sulla malattia. “Risulta fondamentale pero’ rivolgersi a strutture specializzate, gestite da equipe multidisciplinari, composte da diverse e specifiche figure professionali tra loro complementari, in grado di cogliere, attraverso un approccio globale, tutti gli aspetti che la complessita” di questa patologia tende a generare, indagando tutte le possibili cause e per individuare le misure terapeutiche piu” indicate”, aggiunge Francesca Merzagora. (Wel/ Dire)