100 morbidi cuscini di stoffa fatti a cuore e cuciti a mano da donne per altre donne sono stati donati dai volontari del progetto Seno n Altro dell’associazione Vittorio Lodini alla Chirurgia senologica dell’ospedale Santa Maria Nuova.
Un “Cuore sottobraccio” così è stato denominato il cuscino cucito con tanti pezzi di stoffa creato per aiutare ad alleviare il dolore dovuto all’operazione nelle pazienti operate al seno per neoplasia mammaria. Il guanciale è stato progettato per essere posizionato sotto il braccio e rendere così meno dolorosi la tensione e il gonfiore dell’ascella e del braccio a seguito dell’incisione chirurgica.
Alla consegna avvenuta stamattina presso la Degenza breve al quinto piano dell’Arcispedale erano presenti oltre aRoberto Piccinini dell’associazione, il dottor Guglielmo Ferrari, responsabile della Chirurgia senologica e la coordinatrice infermieristica della Degenza breve Donata Masini.
“In questo modo – spiega Roberto Piccinini – Seno n Altro ha voluto fare sua un’iniziativa già presente in altre realtà italiane ed europee”. “Una cosa non dimenticherò mai: il cuscino a forma di cuore che mi hanno consegnato per attenuare il dolore post-operatorio, un cuscino cucito da altre donne nel segno della solidarietà femminile”. “Così – aggiunge Piccinini – scriveva una paziente di un ospedale svizzero dopo le dimissioni dal reparto senologico. E così potrebbero scrivere tante altre donne”.
Sono in media 450 ogni anno al Santa Maria Nuova i nuovi casi di tumore al seno e circa 880 gli interventi, compresi quelli di ricostruzione. L’obiettivo è ridare alla donna la propria integrità psico-fisica. Il grado di soddisfazione delle pazienti viene rilevato attraverso questionari appositamente somministrati, i cui esiti contribuiscono a offrire una assistenza sempre migliore.
Alla consegna avvenuta stamattina presso la Degenza breve al quinto piano dell’Arcispedale erano presenti oltre aRoberto Piccinini dell’associazione, il dottor Guglielmo Ferrari, responsabile della Chirurgia senologica e la coordinatrice infermieristica della Degenza breve Donata Masini.
“In questo modo – spiega Roberto Piccinini – Seno n Altro ha voluto fare sua un’iniziativa già presente in altre realtà italiane ed europee”. “Una cosa non dimenticherò mai: il cuscino a forma di cuore che mi hanno consegnato per attenuare il dolore post-operatorio, un cuscino cucito da altre donne nel segno della solidarietà femminile”. “Così – aggiunge Piccinini – scriveva una paziente di un ospedale svizzero dopo le dimissioni dal reparto senologico. E così potrebbero scrivere tante altre donne”.
Sono in media 450 ogni anno al Santa Maria Nuova i nuovi casi di tumore al seno e circa 880 gli interventi, compresi quelli di ricostruzione. L’obiettivo è ridare alla donna la propria integrità psico-fisica. Il grado di soddisfazione delle pazienti viene rilevato attraverso questionari appositamente somministrati, i cui esiti contribuiscono a offrire una assistenza sempre migliore.
L’APPROFONDIMENTO
Quello al seno è il primo tipo di tumore per diffusione e mortalità nella popolazione femminile ma, grazie adiagnosi sempre più precoci e approcci farmacologici personalizzati, le probabilità di cura sono significativamente aumentate. Lo screening, secondo le indicazioni del Ministero della salute italiano, si rivolge a donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e prevede l’esecuzione dell’esame mammografico ogni due anni. È in questa fascia d’età, infatti, che si concentra fino all’80 per cento dei tumori al seno. In Emilia Romagna la fascia di età interessata dallo screening è più ampia, interessando donne più giovani nella fascia 45-49 e donne più anziane fino a 74 anni d’età. L’allungamento della vita e il protrarsi di un buono stato di salute inducono a pensare, infatti, che sia vantaggioso un monitoraggio più ampio. Il valore aggiunto di partecipare fin da subito e con costanza allo screening è il poter individuare sempre più precocemente eventuali lesioni, quando sono ancora di piccole dimensioni.