La colonscopia virtuale, grazie a una tecnologia avanzata, consente attraverso un esame radiologico Tac di visualizzare un’immagine tridimensionale dell’interno del colon-retto, proprio come durante una colonscopia tradizionale.
La colonscopia virtuale fa parte dello studio Save, che, condotto a Firenze, dal 2013 ha coinvolto circa 15.000 cittadini tra 54 e 65.
I risultati dello studio sono stati presentati oggi, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore regionale al Diritto alla Salute Stefania Saccardi, assieme a Gianni Amunni, direttore dell’Ispo, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologia, Paolo Bechi, prorettore area medico-sanitaria dell”Universita’ di Firenze, Davide Dettori, amministratore delegato IM3D spa, Grazia Grazzini, dirigente medico Ispo, Lapo Sali, radiologo ricercatore Universita’ di Firenze.
I risultati definitivi ci saranno soltanto nel 2017, ma gia’ oggi e’ possibile constatare che l”adesione della popolazione e’ piu’ alta nel gruppo invitato a fare la ricerca del sangue occulto fecale (circa il 50%), in confronto con l’adesione delle persone invitate alla colonscopia virtuale (circa il 28%), mentre molto bassa e’ risultata la risposta all”invito a fare una colonscopia tradizionale (solo il 15%).
“La prevenzione e’ uno dei punti cardine della nostra politica sanitaria, ha affermato Stefania Saccardi. “Questo esame mini-invasivo ci e’ di grande aiuto per rendere piu’ semplice lo screening del colon-retto, permettendoci, secondo un modello di “rete” su scala regionale, di integrare il test del sangue occulto fecale, la colonscopia tradizionale e la colonscopia virtuale”.
L’introduzione della colonscopia virtuale, ha sottolineato inoltre Paolo Bechi, “introduce innovazione nella prevenzione di una fra le neoplasie maligne piu’ diffuse, grazie a un esame poco invasivo e piu’ sensibile rispetto alla ricerca del sangue occulto fecale.
L’Universita’ non puo’ che esprimere compiacimento per questo studio, in attesa di conoscere i risultati definitivi. Soltanto allora si potra’ valutare appieno il vantaggio indotto dall”introduzione della colonscopia virtuale nello screening”. Per Gianni Amunni, si tratta di “un progetto di ricerca con la collaborazione del privato che apre nuove interessanti prospettive per lo screening”.
Il tumore del colon-retto e’ al terzo posto per frequenza tra gli uomini e al secondo tra le donne. Nella maggior parte dei casi il tumore e’ preceduto dai cosiddetti polipi adenomatosi, che in alcuni casi possono con gli anni trasformarsi in tumore vero e proprio. E’ proprio attraverso la diagnosi precoce di piccoli tumori o di polipi adenomatosi che lo screening rivolto alla popolazione e” in grado di salvare molte vite. (Cap/ Dire)
Foto in copertina: http://www.studioradiologico.org/COLONSCOPIA-VIRTUALE-O-COLON-CT.htm#