Chi è dipendente dai social network è narcisista? Ce lo spiega nello specifico uno studio dell’Università di Firenze.
I siti di social networking come Facebook sembrerebbero offrire l’ambiente ideale per la proliferazione di alcuni tipi di personalità narcisistiche che hanno l’intento di promuovere se stesse e cercare l’ammirazione degli altri su larga scala. E’ questo quello che emerge da uno studio pubblicato su CyberPsychology, Behavior, e Social network. Lo studio, tutto italiano di studiosi dell’Università di Firenze, disponibile al download e dal titolo “narcisisti grandiosi e vulnerabili: Chi è a maggior rischio di dipendenza da Social Network?” è stato svolto su un campione di 535 studenti europei.
La conclusione è che i narcisisti vulnerabili, che tendono ad essere insicuri e hanno una minore autostima, sono più propensi a sentirsi più sicuri in un ambiente online rispetto ad un’interazione reale tanto che sono indotti a preferire il social networking come mezzo per ottenere approvazione e ammirazione.
Al contrario, i narcisisti grandiosi, che tendono verso l’arroganza e l’esibizionismo è probabile che cerchino l’ammirazione più apertamente, piuttosto che attraverso i social media.
Questo studio suggerisce che i narcisisti vulnerabili potrebbero abusare in maniera problematica di internet rispetto ad altri. Diventano dunque una categoria a maggior rischio di problematiche quali il ritiro sociale e la depressione. Infatti dal momento che le interazioni online tendono ad avere un effetto indiretto sull’autostima esibita nei social, è importante valutare attentamente il rischio depressivo in coloro che presentano già una problematica relativa all’utilizzo di internet (cosiddetti PIU, Problematic Internet User).
Dal versante opposto mi preme aggiungere che oltre alla categoria che sui social network cerca l’ammirazione da parte degli altri vi sono anche coloro che nei social network trovano terreno fertile per la propria disistima, se confrontata con quella degli altri. Il fenomeno, noto come Facebook Image Crafting contribuisce egregiamente a linearizzare questo rischio. In sostanza gli altri sono bravi a raccontare i tratti migliori delle proprie vite su facebook tanto quanto ognuno di noi che incappa in questo fenomeno è bravo ad invidiare le vite degli altri (apparentemente più felici delle nostre, considerate come inconsistenti).
L’invidia dell’altrui cosa e/o personalità è ciò che sta impoverendo la forza pulsionale della nostra autostima ed immagine positiva.
Fonte: Dr. Stefano Totaro Medicitalia