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Apnee notturne. Mancata prevenzione costa quasi 3 mld di euro

Apnee notturne. Mancata prevenzione costa quasi 3 mld di euro

Apnee notturne. Mancata prevenzione costa quasi 3 mld di euro
| martedì 8 Novembre 2016

“Le apnee ostruttive del sonno non solo hanno una grande rilevanza sociale, ma anche economica: i costi di una mancata prevenzione nel caso dell’Osa possono infatti essere stimati nell’ordine dei 2,9 miliardi di euro, di cui il 55% sono costi diretti per le spese sanitarie, legati sia al trattamento della patologia sia a quello delle comorbilita’ che frequentemente si associano a questa patologia”.

Lo ha detto Giancarlo Marano, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, interpellato dai giornalisti in occasione della tavola rotonda ”Apnee ostruttive durante il sonno: un nuovo modello di gestione sostenibile” organizzata oggi a Roma dall’Associazione italiana pneumologi ospedalieri, presso la Biblioteca del Senato ”Giovanni Spadolini”.

image66-600x400“Abbiamo poi costi economici- ha proseguito Marano- rappresentati dagli incidenti stradali (spesso conseguenza di sonnolenza alla guida, causata proprio da questa patologia, ndr) nel 24% dei casi; costi legati agli infortuni lavorativi, con almeno un altro 12%; costi legati alla ridotta produttivita’ di questi soggetti, che purtroppo nel corso della giornata hanno momenti di sonnolenza e depressione, e che quindi anche da un punto di vista lavorativo sicuramente hanno un calo delle loro performance, che possono portare a un danno stimato attorno al 9% di quei famosi 2,9 miliardi. Il problema delle apnee notturne, insomma, ha una rilevanza estrema sia sotto il profilo sanitario sia sotto quello economico e sociale”. Con il decreto del 22 dicembre 2015, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 13 gennaio 2016, intanto, il ministero dei Trasporti ha reso operativa la direttiva della Commissione europea 2014/85/UE riguardante la normativa in materia di patente di guida. Una ”piccola rivoluzione” nel campo dell’idoneita’ alla guida, in quanto il decreto da’ una risposta concreta al problema della sonnolenza e i colpi di sonno in auto.

Tra le varie modifiche apportate, infatti, c’e’ proprio quella che riguarda il rinnovo o il rilascio della patente a soggetti affetti dalla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (le OSA, appunto). “L’aspetto della circolazione stradale- ha spiegato ancora il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute- e’ stato l’occasione per puntare i riflettori su questa patologia. Il nostro nostro ministero, oltre ad aver prodotto in collaborazione con quello dei Trasporti il decreto di recepimento della direttiva, ha prodotto anche atti di indirizzo e linee guida per i medici monocratici e per le commissioni mediche per individuare i soggetti con OSA. Ha inoltre redatto un documento estremamente importante, che e’ stato oggetto di intesa in Conferenza Stato-Regioni, che riguarda a 360% questa patologia e dove viene fotografato il suo impatto economico, sociale e sanitario e in cui vengono ipotizzati dei criteri per affrontare e risolvere il problema con una visione nuova rispetto al passato.

La patologia- ha sottolineato Marano- e’ nata infatti come neurologica dei disturbi del sonno, ma in realt” riguarda tutti gli aspetti specialistici, con possibilita’ di comorbilita’ che possono colpire l’intero organismo”.

Ma cosa bisogna fare in caso si sospetti un’apnea ostruttiva del sonno in un paziente che si avvia al rinnovo della patente? “Si devono applicare i criteri diagnostici che abbiamo individuato- ha risposto il dirigente ministeriale- che sono di tipo clinico-anamnestico e obiettivo. La prima domanda da fare al soggetto e’ informarsi se russa durante la notte e che tipo di russamento ha; dopodiche’, nel corso della visita, bisogna centrare l’attenzione sulle caratteristiche fisiche del soggetto: alterazione della mandibola, collo grosso, obesita’ o altre patologie spesso possono essere associate all’OSA. Ricordo per esempio che nel caso del diabete di tipo 2 noi abbiamo una prevalenza dell’87% di soggetti che soffrono di questa patologia”.

Bisogna quindi accertare l’eccessiva sonnolenza e anche in questo viene in aiuto il ministero della Salute: “Abbiamo identificato uno specifico questionario- ha fatto sapere Marano- grazie al quale si puo’ valutare il grado e la pericolosita’ di quella sonnolenza: se il grado e’ lieve e moderato il medico puo’ anche rilasciare il certificato; laddove invece il test eseguito depone per un livello di sonnolenza medio-grave o elevato il medico ha l’obbligo di sospendere il giudizio e di inviarlo in commissione medica dove il soggetto verra’ valutato”.

Senza-titolo-2-600x400Rimane pero’ una difficolta’ ad affrontare la diagnosi. “È proprio per questo- ha aggiunto il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute- che il gruppo del ministero ha trovato un sistema strumentale per valutare la gravita’ della sonnolenza che non e’ legato alla polisonnografia: abbiamo trovato un test, che stiamo attualmente validando e sperimentando a livello scientifico, che va a valutare le capacita’ dei riflessi e di attenzione del soggetto. È un test molto semplice, si esegue in circa 10 minuti e sulla base del risultato siamo in grado di selezionare i soggetti effettivamente ad altissimo rischio che devono essere avviati a centri specialistici. Ma nel 90% dei casi siamo in grado di valutare il livello di pericolosita’ delle apnee in questi soggetti e nel momento in cui gli stessi, ancorche’ con diagnosi di OSA grave o media e con livelli di sonnolenza elevati dimostrano di praticare la terapia prescritta- ha infine concluso Marano- anche per loro la patente puo” essere rilasciata”. (Cds/ Dire)

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