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Ambulaze al S.Orsola, arriva l’accordo. Manca ok della Regione

Ambulaze al S.Orsola, arriva l’accordo. Manca ok della Regione

Ambulaze al S.Orsola, arriva l’accordo. Manca ok della Regione
| sabato 4 Giugno 2016

Arriva una mezza schiarita sulla vertenza tra il Policlinico Sant’Orsola di Bologna e la Fondazione Catis, sulla gestione delle ambulanze.

Un braccio di ferro sul rinnovo del contratto e i mancati pagamenti da parte del Policlinico che aveva portato Catis, insieme a Croce Azzurra, ad annunciare la sospensione del servizio a partire dall’1 giugno. Lo stop pero’ non c’e’ stato, grazie anche alla mediazione in extremis della Prefettura il 25 maggio. Le parti, che si sono riviste due giorni dopo, si sono ora aggiornate al prossimo 16 giugno. Il Sant’Orsola ha fatto una proposta che “va nella nostra direzione”, spiega alla ”Dire” il presidente della Fondazione Catis, Michele Musillo, ma che ora dovra’ essere validata dalla Regione. “Ci sono tutte le condizioni, ma usiamo il condizionale”, rimane prudente Musillo.

La preoccupazione e’ legata alla possibilita’ che la Regione non dia il via libera alla nuova convenzione. E se viale Aldo Moro non da’ l’ok, “questo mette in discussione anche la convenzione con l’Ausl”. L’assessore regionale alla Sanita’, Sergio Venturi, “poteva intervenire in questi mesi- sottolinea il presidente di Fondazione Catis- ma non l’ha fatto. O si e’ disinteressato o ha tenuto bordone, visto che il problema e’ nato quando era direttore generale del Sant’Orsola”.

Il braccio di ferro comincia infatti tre anni fa, alla scadenza della convenzione, quando fu introdotto l’accreditamento anche per i servizi di ambulanza. Prima il contratto era con l’Ausl per tutto il sistema dell”emergenza-urgenza. Tre anni fa, il Policlinico decise di assumere la titolarita’ della convenzione per il trasporto interno. A febbraio 2015 e’ arrivato l’accordo con l’Ausl ma non col Policlinico, con cui sono continuate le trattative.

“Non e’ mai stato un problema economico- sottolinea Musillo- ne’ di qualita’ del servizio, ma di gestione dell’accreditamento”, che fissa un tetto di sette anni o 300.000 chilometri percorsi per l”utilizzo dei mezzi. Ogni ambulanza costa circa 80.000 euro e percorre in media 60.000 chilometri all’anno. Il Sant’Orsola, spiega il presidente di Fondazione Catis, voleva un contratto al massimo di due anni per “avere le mani libere”. Ma un periodo piu’ breve non avrebbe consentito di ammortizzare i costi e il timore di Catis era di incorrere in problemi con le banche. Finche’ nel febbraio scorso, dopo un anno di trattative a vuoto, “ci chiamano e ci dicono che non vogliono piu’ stipulare la convenzione e che mettono il servizio a gara”, spiega Musillo. Nel frattempo, pero’, il Sant’Orsola aveva sospeso i pagamenti del servizio, tanto che a maggio “siamo arrivati con uno scoperto di mezzo milione di euro- afferma il presidente di Fondazione Catis- non saremmo stati piu’ in grado di garantire il pagamento degli stipendi e dei contributi”, se la situazione fosse andata avanti in questo modo.

Cosi’, Catis e Croce Azzurra hanno informato i sindacati e annunciato di voler sospendere il servizio dall’1 giugno. La settimana scorsa in Prefettura e’ stato convocato un primo tavolo di confronto e “poche ore prima della riunione il Policlinico ha messo in pagamento due mesi arretrati”, ci tiene a sottolineare il presidente di Catis. Due giorni dopo il faccia a faccia in Prefettura, le aziende e il Sant’Orsola si sono incontrati e “la musica e’ cambiata”. Ora si attende dunque un responso dalla Regione e l’esito del nuovo incontro il prossimo 16 giugno. (San/ Dire)

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