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Al S.Orsola tre trapianti da donatore a cuore fermo grazie all’efficienza della Rete regionale

Al S.Orsola tre trapianti da donatore a cuore fermo grazie all’efficienza della Rete regionale

Al S.Orsola tre trapianti da donatore a cuore fermo grazie all’efficienza della Rete regionale
| sabato 25 Giugno 2016

Due reni e un fegato

Nella notte tra mercoledì e giovedì triplo trapianto al Sant’Orsola. Un successo dovuto all’efficacia della rete regionale. Gli organi provenivano, infatti, da una donazione a cuore fermo a Parma e solo l’estrema precisione con cui le equipe dell’Ospedale Maggiore di Parma, il Centro Riferimento Trapianti della Regione e lo staff guidato dal professor Antonio Daniele Pinna hanno coordinato i passaggi hanno reso possibile raggiungere l’obiettivo.

“Questo risultato – commenta il professor Pinna, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale e dei trapianti del Policlinico – non è solo il frutto della competenza e della dedizione della nostra squadra, ma anche del coordinamento di cui ha dato prova il sistema regionale. Grazie a questa efficienza è stato possibile dare risposta alla volontà di una famiglia che, con coraggio, ha saputo assumere una scelta donativa così difficile e preziosa”.

La donatrice era, infatti, una giovane donna che aveva riportato lesioni cerebrali irreversibili in un incidente stradale. La famiglia, rispettando la volontà espressa più volte dalla ragazza, impegnata anche in attività di volontariato, ha espresso da subito il proprio consenso, chiedendo che in base all’evoluzione della situazione si facesse tutto il possibile per arrivare alla donazione. Grazie alla loro volontà è stato così possibile attivare la macchina regionale.

 

La donazione a cuore fermo è un percorso molto delicato

L’arresto dell’attività cardiaca porta, infatti, all’ischemia degli organi e, rapidamente, al loro deterioramento. È necessario, dunque, essere pronti per attivare la perfusione extracorporea degli organi, trascorsi i 20 minuti che è necessario attendere dopo l’arresto dell’attività cardiaca per la registrazione del tanatogramma e la diagnosi di morte.

Grazie alla professionalità del team del reparto di Anestesia e rianimazione, guidato dalla dottoressa Maria Luisa Caspani, e del coordinatore locale Stefano Lunardi, la pronta disponibilità e collaborazione dei cardiochirurghi dell’Ospedale Maggiore di Parma si è potuto attivare la circolazione ECMO consentendo l’arrivo in tempo utile da Bologna dei medici dell’equipe del professor Pinna, incaricati del prelievo dei due reni e del fegato che, in base alle liste d’attesa regionale, dovevano essere trapiantati al Policlinico di Sant’Orsola.

Gli organi sono arrivati a Bologna nella notte di mercoledì e sono stati perfusi con i circuiti fatti appositamente arrivare da Milano. Sono così partiti gli interventi alla piastra chirurgica del padiglione 5 che si sono protratti fino alle prime luci di giovedì e hanno avuto esito positivo. I tre trapiantati stanno tutti bene: i due pazienti che hanno ricevuto i reni della donatrice di Parma sono già in via di dimissione dalla Terapia intensiva, mentre domani dovrebbe essere trasferito in reparto anche il paziente che è stato sottoposto al trapianto epatico.

Nelle foto – tratte dalla pagina Facebook del Policlinico –  il Centro Riferimento Trapianti al lavoro: da qui si coordina l’attività di tutti gli ospedali dell’Emilia-Romagna.

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