Maggior valorizzazione professione, rilancio protesta dopo caso medici sospesi da Ordine Bologna Roma, 2 mar. (AdnKronos Salute)
Su Facebook ha ripreso quota la campagna #noisiamopronti lanciata a Bologna a fine 2015 dagli infermieri per chiedere che la professione sia maggiormente valorizzata all’interno delle attività sanitarie.
La campagna è di nuovo virale, con migliaia di foto pubblicate sui social dagli infermieri con il cartello #noisiamopronti, dopo la sospensione di 4 mesi per un dottore e di 6 mesi per altri tre camici bianchi ‘accusati’ dalla Commissione medica dell’Ordine dei Medici di Bologna di aver predisposto protocolli per la gestione infermieristica delle emergenze.
Ovvero, i medici sono ‘colpevoli’ di aver incaricato gli infermieri di svolgere compiti che la legge attribuisce solo ed esclusivamente ai dottori.
La decisione dell’Ordine dei medici di Bologna ha scatenato grandi polemiche. La Federazione nazionale Collegi infermieri (Ipasvi) ha tirato in ballo il ministero della Salute, che attraverso il sottosegretario Vito De Filippo ha chiesto all’Ordine dei medici di Bologna una relazione sull’accaduto, nella sua qualità di organismo di vigilanza su Ordini e Collegi.
“La nostra è una protesta nata sui social – spiega all’Adnkronos Salute Maria Grazia Bedetti, presidente dell’Ipasvi di Bologna che ha lanciato la campagna – la decisione dell’Ordine è stata un fulmine a ciel sereno che ha scatenato migliaia di commenti e foto con i cartelli sulla pagina Facebook. C’è stato un sollevamento dei colleghi, ma sopratutto la maggior parte dei medici non si riconosce con quanto ha deciso l’Ordine di Bologna. Noi – conclude – siamo pronti per il riconoscimento delle competenze specialistiche e ad una maggiore autonomia. Forse dall’altra parte non lo sono”.
(Frm/AdnKronos) ISSN 2465 – 1222 02-MAR-16 18:48 NNNN
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