In Italia, ogni anno, ogni persona assume in media un Kg di additivi. In America almeno il doppio. Si tratta di sostanze che servono a rendere i cibi più gustosi o a conservarli più a lungo, a farli apparire più allettanti migliorandone il colore, a combattere le contaminazioni da germi.
Sono oltre 360 gli additivi alimentari in uso, tra conservanti, stabilizzanti e coloranti. Ai quali vanno aggiunti gli oltre 3000 aromi che tutti i giorni arrivino sulle nostre tavole.
Aromi e additivi che spesso sono causa di vere e proprie allergie. Gli allergici/intolleranti agli additivi sono il 4% di tutti coloro che non tollerano uno o più cibi: poco meno di 100.000 persone, ma sono in continuo aumento secondo le stime presentate al XXIX congresso nazionale della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic) in corso a Napoli.
Sono oltre 5 milioni gli italiani allergici al nichel, con sintomi sistemici e gastrointestinali importanti.
Così, per venire incontro alle esigenze di questi pazienti e degli oltre 2 milioni di italiani allergici a uno o più alimenti, Siaaic promuove corsi di formazione per ristoratori e gestori di esercizi alimentari per far sì che mangiare fuori casa non costituisca un pericolo. “Le minacce nel piatto – spiega Giorgio Walter Canonica, presidente Siaaic – non si limitano ai cibi che più spesso provocano allergie alimentari come le nocciole, la frutta o la verdura, il pesce: ne esistono di più nascoste ma non per questo meno insidiose. Sempre più spesso, in adulti e bambini disturbi dalle cause incerte trovano le loro origini negli additivi: intolleranze alimentari, dermatiti e molte allergie sono dovute proprio a un accumulo di additivi nell’organismo”.
Fonte: Adnkronos