Roma, 30 nov. – “I sintomi dello scompenso cardiaco sono insidiosi perche’ possono manifestarsi in maniera progressiva, non essere immediatamente drammatici e quindi il paziente tende ad adattare il proprio stile di vita a cio’ che riesce a fare, riducendo l’attivita’ fisica e collegando la fatica all’invecchiamento, considerando che questa condizione colpisce i soggetti oltre i 60-65 anni di eta’”. A dirlo e’ il direttore del reparto di Cardiologia 2 all’ospedale Niguarda di Milano, Maria Frigerio, intervistata dalla Dire a margine dell’incontro dedicato allo scompenso cardiaco organizzato da Novartis al Circolo della stampa, nel capoluogo lombardo.
Scompenso cardiaco che a detta di Frigerio e’ una condizione insidiosa soprattutto perche’ “i sintomi possono essere condivisi con altre condizioni patologiche, e inoltre quando c’e’ una diagnosi di scompenso, trattandosi di soggetti anziani, si tende a sottotrattare i pazienti in eta’ avanzata nonostante tenere in forma i soggetti anziani e’ uno dei migliori strumenti per ridurre la disabilita’ e anche i costi sanitari”. Ma cosa si intende esattamente per scompenso cardiaco? “È una condizione per cui il cuore non ce la fa a fornire sangue ossigenato a sufficienza a tutto il nostro organismo per sopperire alle sue necessita’”, spiega Frigerio, specificando che “il piu’ delle volte e’ causato dalla disfunzione del cuore o di qualche sua parte”. Quando si tratta come spesso accade di una disfunzione del muscolo cardiaco, “una delle cause piu’ frequenti e’ la pressione alta oppure pregressi infarti o altre condizioni”, come l’assunzione di farmaci psichiatrici o chemioterapici.
(Wel/ Dire)