A poco più di un anno dall’attivazione dell’Unità di Degenza Infermieristica e dell’Osservazione Breve Internistica, quest’ultima costituita dopo la chiusura struttura complessa di Medicina Interna e Scienze Oncologiche, il direttore dell’Azienda Ospedaliera Dr. Emilio Duca ha tracciato con gli operatori sanitari un bilancio dei nuovi modelli assistenziali, ringraziandoli per il proficuo lavoro svolto.
Il dg, nel corso di un incontro, svoltosi venerdì 22 Luglio presso la Direzione Generale, ha dato subito spazio ai numeri: “Presso l’Unità di Degenza Infermieristica, dotata di 12 posti letto, sono stati accolti 533 pazienti, di cui l’83% di età superiore ai 75 anni. La degenza media -ha precisato il Dr. Duca- è stata di 6,8 giorni (target 7 gg), con esiti più che soddisfacenti, in conformità alla mission della unità di degenza infermieristica: il 53% dei pazienti sono stati rinviati al domicilio con la presa in carico da parte del medico di medicina generale e/o dall’assistenza domiciliare integrata; il 35% dei pazienti sono stati presi in carico dalle strutture residenziali territoriali come RSA, RP, Centri di Riabilitazione e Hospice sia in ambito regionale che extraregionale; il restante 12% dei pazienti, a causa di riacutizzazioni è stato ripreso in carico da strutture di degenza per acuti del nostro ospedale”.
Attualmente Il modello innovativo della unità di degenza infermieristica è oggetto di attenzione da parte del Ministero della Salute, che ha istituito un apposito tavolo tecnico nazionale, coordinato dal responsabile della struttura del Santa Maria della Misericordia.
Consistente anche il numero dei pazienti accolti presso l’Osservazione Breve Internistica, diretta dal Prof. Giancarlo Agnelli, struttura anche questa dotata di 12 posti letto, ed anche per questa la Direzione Aziendale ha riferito circa i risultati conseguiti: sono stati accolti 1.672 pazienti e la permanenza media è risultata di 53 ore (target 72 ore)”. Lo scopo della Osservazione Breve Internistica è quello di accogliere pazienti inviati dal Pronto Soccorso, al fine di osservare, diagnosticare e trattare le condizioni cliniche, escludendo patologie che rivestono carattere di urgenza/emergenza, per evitare il ricorso a ricoveri inappropriati. “In un anno di attività -ha evidenziato il Dr. Duca- circa l’82% dei pazienti accolti in questo setting assistenziale, ovvero oltre 1.350 cittadini, sono stati rinviati al domicilio, e solo il 18% hanno avuto la necessità di essere ricoverati in una degenza per acuti.Tali nuovi modelli assistenziali hanno consentito una risposta organizzativa per il miglioramento degli indicatori di performance ospedaliera, ma soprattutto hanno determinato una utilizzazione appropriata dei posti letto per l’accoglimento e la gestione dei nuovi casi acuti ” .
Fonte: Ospedale di Perugia