Il virologo di Milano Fabrizio Pregliasco, che spiega come nelle prossime settimane naso chiuso, occhi umidi, udito ovattato, sonno difficile, tosse e starnuti segneranno le giornate dei tanti italiani vittime del raffreddore di primavera. Inoltre Pregliasco spiega che è un malanno diffusissimo, e si stimano fino a 200 mila casi in questa settimana, anche a causa delle temperature altalenanti e degli sbalzi termici, che in prospettiva non potranno che peggiorare la situazione. Questo clima, favorisce la comparsa di virus e sostare in luoghi chiusi con persone raffreddate moltiplica il rischio di contagio aggiunge il virologo.
Un altro problema emerge in questo periodo dell’anno, come quello delle pollinosi dice Pregliaco, infatti l’inverno mite ha anticipato la fioritura di alcune piante, e i valori relativi ai pollini di ulivi e betullacee sono già medio-alti soprattutto al Nord. Il risultato, sono i fastidi tipici di un’allergia che possono però essere confusi con quelli del raffreddore, specie se si tratta di una nuova pollinosi. Fra la popolazione, ogni anno, si manifestano nuovi allergici.
Per distinguere i due problemi, bisogna tenere conto che se il naso che cola e gli starnuti durano meno di 5-7 giorni e sono accompagnati da mal di gola o mal di orecchie, in genere si può pensare a una forma virale. Mentre se gli starnuti a salve, naso che cola e occhi che lacrimano e prudono si protraggono, è bene ricorrere a una diagnosi differenziale, per una appropriata terapia. Il virologo conclude dicendo che, le vittime di pollinosi in questo periodo starebbero meglio al mare o in alta montagna.
Fonte: Adnkronos