Dal 1996, a Firenze, le centrali di emergenza sono affidate agli infermieri.
Si festeggia, in questi giorni, l’anniversario dell’ingresso degli infermieri nella gestione della centrale del 118 a Firenze.
Fino agli anni Ottanta, i cosiddetti “numeri della sirena” (polizia, carabinieri, vigili del fuoco, Croce Rossa e altri enti pubblici) erano organizzati secondo un’articolazione su base territoriale: non esistevano ancora, infatti, gli odierni numeri di pronta emergenza a livello nazionale.
Poi, il 16 dicembre 1996 sono subentrati gli infermieri. E, da allora, vent’anni di onorato servizio nelle centrali di emergenza.
A Firenze, nel 1986, venne istituita la Centrale di Emergenza: gli operatori erano dipendenti comunali e rispondevano al numero 4976. Solo nel 1992, con il Dpr 27/03/92, la responsabilità venne affidata agli infermieri e venne istituito il numero 118. Quattro anni dopo, nel 1996, le centrali di emergenza del 118 passarono ufficialmente agli infermieri: un passo in avanti enorme le segno della competenza e dell’appropriatezza degli interventi.
Da lì, sono stati fatti grandi progressi e, sia all’interno delle centrali che sui mezzi di soccorso, è stato inserito un numero sempre maggiore di infermieri: nel 1999, prese il via il servizio di elisoccorso e venne istituita l’automedica; il 2000 segnò, invece, l’arrivo della prima ambulanza con infermiere.
Oggi, la centrale operativa del 118 di Firenze (accorpata con Prato dal 2012; mentre quella di Empoli fa capo a Pistoia) può contare su 111 infermieri dotati di competenze specifiche nella ricezione e gestione delle chiamate, con una preparazione trasversale che include nozioni tecnologico-informatiche, cartografiche, clinico-assistenziali e capacità specifiche nella metodologia di relazione e nel problem solving veloce.
Il Collegio Ipasvi di Firenze augura ai colleghi della centrale locale del 118 che, con il loro lavoro assicurano la qualità degli interventi in emergenza a livelli sempre più alti, di continuare ad assicurare ai cittadini competenza e preparazione professionale ed umana.
Fonte: FNC Ipasvi