All’indomani della notizia della sospensione dei 4 medici dall’Ordine, interviene l’Assessore alla Salute del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo.
La vicenda della sospensione dei medici per aver avallato procedure che puntano sull’autonomia professionale degli infermieri nel sistema 118 dell’emergenza urgenza rafforza la convinzione che vi sia l’esigenza, cui sta lavorando la Regione, di definire protocolli infermieristici per il 118 omogenei su tutto il territorio regionale, che diano chiarezza e certezze a tutti i professionisti e che sono certo confermeranno un modello che qui c’è da 20 anni, che ha fatto scuola in Italia, con soddisfazione di tutti.
Per questo sorprende e dispiace cio’ che sta avvenendo: quei medici, a mio avviso, hanno sostenuto un organizzazione moderna, che investe sulla professionalità integrata, capace di valorizzare le autonomie e le conseguenti responsabilità, come succede in tutto il mondo. Per questo vengono puniti.
Un modello, modalità operative, che già oggi sono coerenti con le linee guida delle principali società scientifiche dell’emergenza urgenza che le ritengono appropriate su piano clinico. In un tempo in cui finalmente, anche nella recente normativa sulla responsabilità professionale, le linee guida assumono un ruolo di autorevolezza e certezza nella definizione delle migliori e più sicure procedure sanitarie.
Un organizzazione moderna che ha superato, nell’ efficacia degli esiti per la salute dei cittadini, un vecchio modello costruito su rigidi compartimenti stagni, su difese corporative delle proprie prerogative e su un idea ancillare delle professioni sanitarie. Un modello che anche l’organizzazione sanitaria emiliano romagnola e bolognese hanno abbandonato da tempo.
A quei medici va la mia piena solidarieta’.