Il primo intervento e’ del Prof. Edoardo Manzoni: “già dal 1600 e’ previsto un “infermiero” maggiore ed uno minore. La funzione di coordinamento è costitutiva dell’assistenza infermieristica. Non è possibile pensare all’assistenza infermieristica senza il coordinamento. Una figura che non è nata sul management.
Nasce per esigenze dell’ospedale e della professione.
L’ospedale medievale e rinascimentale è un luogo completamente diverso: non nasce per la cura ma per l’ospitalita’. Nasce per i poveri. L’ospedale e’ frequentato esclusivamente da poveri e da pellegrini. Con tutti i problemi di gestione connessi.La morale, l’ordine e le regole sono il problema principale di questi ospedali. Gli ospedali prima della scienza hanno bisogno di morale. Il Caposala nasce prevalentemente per questo motivo.
Questa è l’identità storica: il padrone di casa della corsia. Il “sergente maggiore” come definito da alcuni autori”.
Intervento della Presidente del Coordinamento Nazionale Caposala Maria Gabriella De Togni.
“Il Coordinamento e’ nato per valorizzare il ruolo e la formazione delle funzioni direttive”.
“Nel 1925 con il Decreto Legge 1832 viene istituita la funzione del Caposala. Con Il Dpr 128/69 il Caposala controlla e dirige.Nel 1972 viene riformato il percorso formativo: scissione tra la figura del coordinatore e dirigente infermieristico”.
Intervento della Presidente del Collegio IPASVI di Bologna: “I Coordinatori ci chiedono di costruire una base comune all’interno della quale riconoscersi, in una logica interdisciplinare.”
Nel suo intervento, la Presidente espone inoltre il Progetto del Collegio di Bologna. Un progetto di coinvolgimento dei Coordinatori che ha l’obiettivo di accompagnare i Coordinatori nell’identificazione di strategie e metodi per stare nel l’incertezza delle organizzazioni attuali, senza perdere la loro specificità professionale e di ruolo.
Per partecipare a questo progetto si chiede il coinvolgimento dei coordinatori nell’ottica di rappresentatività del territorio provinciale.