La morfina, a dosaggi adeguati, offre un effettivo controllo del dolore moderato da cancro.
Lo dimostra per la prima volta in maniera scientifica uno studio, condotto dai ricercatori modenesi dell’Università di Modena e Reggio Emilia così come dai medici dell’Ausl di Modena e del Policlinico.
Il gruppo di ricerca, guidato da Mario Luppi e da Elena Bandieri, ha messo in discussione le consolidate linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità lanciando lo studio intitolato “A randomized trial of low-dose morphine versus weak opioids in moderate cancer pain”. Lo studio evidenzia come l’utilizzo degli analgesici come la morfina, utilizzati da sempre nelle fasi di fine vita, sia più efficace, senza aumenti di tossicità, rispetto al tradizionale uso di farmaci analgesici proposti nel corso del trattamento oncologico.
È risultato immediato l’interesse della comunità scientifica per i risultati dello studio modenese; ad esempio, la rivista oncologica Usa “The Journal of Clinical Oncology” vi ha dedicato ampio spazio con un editoriale. La ricerca modenese è stata condotta su 240 pazienti con dolore da cancro, curati in diversi centri oncologici nazionali, e ha registrato che l’88% di 118 pazienti, trattati con oppiacei forti come la morfina, ha avuto un maggiore controllo del dolore con una riduzione dello stesso del 20%, contro il 57,7% su 122 malati trattati con gli oppiacei deboli. Una riduzione del dolore “clinicamente assai rilevante e pari al 50%” è stata anche ottenuta nell’83% dei pazienti trattati con morfina, rispetto al solo 49% dei pazienti trattati con oppiacei deboli. Prima di oggi, solo altri tre studi avevano ricercato una corrispondenza tra l’uso degli oppiacei ed il trattamento del dolore moderato, ma il numero di pazienti esaminati era esiguo.
Al lavoro emiliano hanno collaborato Fabrizio Artioli, direttore della struttura complessa Medicina ad indirizzo oncologico dell’Ausl, Stefano Cascinu, direttore della struttura complessa di Oncologia del Policlinico, Carla Ripamonti dell’Istituto nazionale tumori di Milano, i ricercatori dell’ex istituto Mario Negri Sud e Eduardo Bruera, direttore del dipartimento di Cure palliative dell’Md Anderson Cancer Center di Houston, Texas. Applaude il rettore Unimore Angelo Oreste Andrisano: “Questo studio clinico, che ha il pregio di non essersi avvalso di alcun finanziamento esterno e che si caratterizza per rigore e scientificità, dimostra quanto sia importante la collaborazione tra l’università e la sanità pubblica.
I risultati raggiunti, continua, sono “davvero sorprendenti, siamo certi rappresentano un ulteriore efficace passo avanti nella lotta che da decenni i medici ed i ricercatori stanno combattendo per sconfiggere queste patologie oncologiche ed alleggerirne il dolore conseguente. L’accoglienza ricevuta da questo studio dovrà consentire presto di rivedere quelle linee guida Oms- rilancia il rettore- che alla luce di queste ricerche si rivelano ormai datate”. Sulla stessa linea il direttore generale del Policlinico Ivan trenti: “Questo studio è un importante esempio degli ottimi frutti che produce la collaborazione tra ricercatori e clinici”.
Fonte: Agenzia Dire